2 figlie divise in 4. Siete una storia, tutta intera.
Ieri all’ora della cena, davanti a un piatto di orecchiette De Cecco con sugo Mutti e parmigiano reggiano, ero qui, nella nostra casa di Barcellona, con la mia famiglia naturalizzata (dal cibo) italiana a parlare di un nuovo compagno di scuola di Mia.
Mia: Si chiama Youssef!
Me: ah Yusuf!
Zi: no Yusif.
Concludeva mio marito, che è in effetti l’unico con voce in capitolo quando si tratta di arabità.
Mia: Si è presentato alla classe e ha detto “Sono arabo”.
Dopo aver indagato meglio e aver scoperto che Yusuf aveva anche detto di venire dal Marocco, si è aperta la solita discussione Occidente vs Resto del mondo, dove io-Occidente faccio domande abbastanza ignoranti e stereotipate e mio marito-Resto del Mondo cerca di rispondermi mantenendo il suo aplomb british, difendendo la sua arabità, e cercando di continuare ad amarmi nonostante tutto.
Sorvolerò sui soliti passaggi tra Zi e me: “se dovessi presentarti non diresti mai che sei arabo!”- “”Certo, direi metà inglese metà arabo”- “No, perché arabo non è una nazionalità” – “Ok allora potrei dire metà europeo metà arabo” – “ma non dire cazzate” ecc ecc.
E arriverò dritta al momento in cui – mentre Viola continuava a mangiare le sue italianissime orecchiette – Mia ci ha guardati come se non ci avesse mai visti e conosciuti prima e ci ha chiesto: ma allora voi di dove siete?
Zi: io sono metà inglese e metà sudanese e tu Mia?
Mia: io sono di Londra.
Zi: Sì, ma tu sei un quarto inglese, un quarto sudanese (e quindi araba come me e Yusif) e metà italiana.
---- faccia confusa di Mia che avrà ereditato le capacità matematiche della madre -----
Zi ha riprovato con le frazioni: diciamo che io sono fatto di due parti, una inglese e una sudanese; tu e Viola siete fatte di 4 parti, una inglese, una sudanese e due parti italiane. E invece mamma è fatta soltanto di una parte, è “tutta intera” italiana.
E in quel momento rivelatore per tutti – tranne che per Viola che continuava con le orecchiette -, mentre Mia scoppiava a piangere dicendo che voleva essere “tutta intera” e non divisa in 4, mi sono sentita così ordinaria. Cazzo solo italiana? Va bene rivendicare al solito le origini miste sannite partenopee e irpine, ma magari qualcosa di più esotico mi avrebbe donato!
O no?
Mi è capitato di leggere di una Racial Impostor Syndrome, la sindrome dell’impostore razziale . Ovvero una sorta di spaesamento che porta le persone che vivono nel punto d’intersezione di diverse identità e culture, a sentirsi degli “impostori” in ognuna delle loro singole identità, come se il fatto di non possederne nessuna totalmente, li delegittimasse dall’appropriarsene, dal raccontare le singole identità e culture come proprie.
Non so se l’avere un’identità “semplificata” come la mia aiuti ad avere un senso di appartenenza e di identità più forte o si riduca a un piatto di orecchiette De Cecco col sugo Mutti. Non so se anche chi ha avuto la fortuna di nascere da una mescolanza di appartenenze riuscirà a sentirsi mai parte di qualcosa. So solo che alle mie figlie auguro di ritrovarsi in ogni loro parte, italiana, inglese, sudanese, araba, irlandese, ma anche spagnola e catalana e di saperle raccontare agli altri, magari cucinandole – possibilmente favorendo le orecchiette al Calçots per mere questioni di gusto, grazie. Anche perché se il loro papà anglo-arabo cucina la migliore pasta alla Bolognese e la loro mamma di Avellino prepara il miglior foul sudanese (in scatola), è perché la contaminazione è la nostra speranza che si è avverata.
Ieri all’ora della cena, davanti a un piatto di orecchiette De Cecco con sugo Mutti cucinato da mio marito anglo-sudanese, ero qui, nella nostra casa di Barcellona, con la mia famiglia meticcia, in cui l’unica italiana ero io e non mi sono mai sentita così poco “tutta intera”.
”Che siano 1, 2, 4 o 10 parti quelle che dobbiamo sommare per comporre la nostra identità, il risultato è una storia, tutta intera. E non vedo l’ora di ascoltare la vostra” avrei voluto dire a Mia e Viola.
Invece ho alzato i pugni al cielo e ho detto: “2 parti italiane contro 1 inglese e 1 sudanese! Ho vinto io!!!!”
2 daughters split in 4. You are a story, whole.
Yesterday at dinner time, in front of a plate of Orecchiette De Cecco with Mutti sauce and Parmesan cheese, I was here, in our home in Barcelona, with my Italian naturalized (food-wise) family talking about Mia’s new classmate.
Mia: His name is Youssef!
Me: you mean Yusuf!
Zi: no, it’s Yusif.
concluded my husband, who is actually the only one with a voice when it comes to “Arabity”.
Mia: He introduced himself to the class and said "I am Arab".
After having investigated better and having discovered that Yusuf had also said he was from Morocco, the usual discussion West vs Rest of the world started, with me-West asking fairly ignorant and stereotypical questions, and my husband-Rest of the World trying to answer while maintaining his British aplomb, defending his Arabity, and trying to continue to love me despite everything.
I will pass over the usual passages between Zi and me: "if you had to introduce yourself you would never say that you are Arab!" - "Of course, I would say half English half Arab" - "No, because Arab is not a nationality "-"Ok then I could say half European half Arab" - " Oh come on just stop saying bullshit "etc etc
So I will come straight to the moment when - while Viola continued to eat her very Italian orecchiette - Mia looked at us as if she had never seen us and met us before and asked us: where are you from then?
Zi: I'm half English and half Sudanese and you Mia?
Mia: I'm from London.
Zi: Yes, but you are a fourth English, a fourth Sudanese (and therefore Arab like me and Yusif) and half Italian.
---- Mia’s confused face suggesting she might have inherited her mother's mathematical abilities -----
Zi tried again with the fractions: let's say that I am made of two parts, one English and one Sudanese; you and Viola are made of 4 parts, one English, one Sudanese and two Italian parts. And instead, mom is made only of one part, she is "whole" Italian.
And at that moment, revealing to everyone - except for Viola who continued with the orecchiette - while Mia burst into tears saying that she wanted to be "whole" and not divided into 4, I felt so ordinary. Just bloody Italian? It's ok to claim the Neapolitan Irpinian and Samnite mixed heritage, but maybe something more exotic would have made me better!
Or not?
I happened to read about a Racial Impostor Syndrome. That is a sort of disorientation that leads people who live in the intersection of different identities and cultures, to feel like "impostors" in each of their individual identities, as if the fact of not owning any of them totally, de-legitimises them from appropriating them , from telling stories about their individual identities and cultures as their own.
I do not know if having a "simplified" identity like mine helps to have a stronger sense of belonging and identity or only comes down to a plate of De Cecco orecchiette with Mutti sauce. I do not know if even those who have been lucky enough to be born from a mixture of belonging will never be able to feel part of something. I only know that for my daughters I hope they will eventually find themselves in each of their pieces , Italian, English, Sudanese, Arab, Irish, but also Spanish and Catalan and to be able to narrate them to others, perhaps “cooking them” - possibly favouring the orecchiette over the Calçots for mere questions of taste, thanks. Also because if nobody makes pasta with Bolognese sauce better than their Anglo-Arab father, and no one makes the Sudanese foul (out of a tin) better than their mother from Avellino, that is because there is still hope in contamination.
Yesterday at dinner time, in front of a plate of Orecchiette De Cecco with Mutti sauce cooked by my Anglo-Sudanese husband, I was here, in our home in Barcelona, with my mixed race family, where the only Italian was me and I never felt less "whole".
"Whether we have 1, 2, 4 or 10 parts we need to add together to make up our identity, the result is a story, whole. And I can't wait to hear yours " I wanted to say to Mia and Viola.
Instead I raised my fists in the air and said: "2 Italian parts against 1 English and 1 Sudanese! I won!!!!"